Sveglia, colazione, lavoro, lavoro e ancora lavoro.
Una routine che accomuna molte persone dall’alba dei tempi.
Quando, dal 1930, l’industrializzazione e la nascita delle prime catene di montaggio fecero impazzire anche un divo del cinema come Charlie Chaplin l’umanità cominciò a cercare una soluzione a questo opprimente loop quotidiano.
Ci sono voluti anni di studi, evoluzione e perfezionamento sociale ma oggi possiamo finalmente vantarci di aver trovato la soluzione. Soluzione che, come spesso accade, si era sempre nascosta sotto i nostri occhi, racchiusa tra le parole di un grande saggio.

“Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre.”
 (Mahatma Gandhi)

Nasce così il concetto di formazione permanente, detta anche lifelong learning, un processo di apprendimento lontano dai banchi di scuola, un work in progress lungo tutto l’arco della vita indispensabile sia per fini occupazionali che per motivi individuali e sociali.
Un progetto di formazione professionale con uno spettro d’azione più ampio che permette ai lavoratori di sviluppare una visione d’insieme e di valorizzare la propria professione come tassello fondamentale all’interno di un tutto.
Valore aggiunto è anche la costruzione di conoscenze multidisciplinari ottenute attraverso una formazione varia composta da discipline che spaziano dall’ambito scientifico a quello umanistico per una visione della realtà a 360° che possa adattarsi ad ogni esigenza.

Formazione permanente e multidisciplinare. Un percorso basato sul miglioramento personale che permette di accrescere le proprie conoscenze arricchendo di curiosità le giornate monotone. Per una vita più consapevole, ricca ed avvincente.
(I tuttologi sono anche piuttosto di tendenza di questi tempi.)